Disturbo sessuale ipoattivo maschile

La caratteristica fondamentale del disturbo è l’insufficiente o assente desiderio di attività sessuale e di fantasie/pensieri sessuali.
Il disturbo può essere “situazionale”, verificandosi solo con determinati tipi di stimolazioni o partner, oppure “generalizzato”, nel caso in cui non sia limitato a specifiche circostanze. Per fare diagnosi di disturbo sessuale ipoattivo il sintomo deve essere presente per almeno 6 mesi.

Talvolta il disturbo è associato a preoccupazioni relative all’erezione e/o all’eiaculazione. Può infatti capitare che in un uomo con difficoltà a raggiungere l’erezione avvenga una diminuzione dell’interesse e del desiderio sessuale.

Sembra che il disturbo coinvolga l’1,8% degli uomini tra i 16 e i 44 anni e si ha una normale diminuzione del desiderio associata all’età.

Alcune cause implicate nella genesi del disturbo possono riguardare fattori come stress, stanchezza, depressione, timore di perdere il controllo, fobie sessuali specifiche. Tra le cause relazionali frequentemente presenti troviamo: mancanza di attrazione per il partner, scarse abilità sessuali del partner, conflitti di coppia/coniugali.
Il calo del desiderio può essere secondario anche a condizioni mediche, come ad esempio malattie endocrine, all’utilizzo di sostanze/alcol o di farmaci (antinfiammatori steroidei, antidepressivi, ipnotici, ecc.).

Il trattamento cognitivo comportamentale generalmente prevede una parte psicoeducativa sull’anatomia e sul funzionamento sessuale, sulla consapevolezza del proprio corpo, finalizzato alla comprensione dei fattori fisiologici e psicologici implicati nel disturbo; tecniche di ristrutturazione cognitiva ed esercizi di focalizzazione sensoriale. Sono previsti training di abilità sessuali, interventi per risolvere conflitti di coppia e migliorare la comunicazione dei partner su tematiche sessuali.