La tricotillomania (o disturbo da strappamento di peli) si manifesta con lo strappamento ripetuto di capelli o peli che causa, conseguentemente, la loro perdita.
Le zone più comunemente coinvolte riguardano il cuoio capelluto (75%), le sopracciglia (42%) e/o le ciglia (53%) e, in misura minore, le aree pubiche (17%).
La perdita di capelli o peli può essere variabile: in alcuni casi può verificarsi una completa alopecia mentre in altri casi un diradamento capillare; le sopracciglia e le ciglia possono essere totalmente assenti. Per camuffare la cospicua perdita di capelli o peli le persone ricorrono a rimedi come parrucche, trucco o ciglia finte.
L’urgente bisogno di strapparsi capelli o peli può essere scatenato da emozioni negative come ansia o noia ed è associato a una sensazione di crescente tensione nella persona; il conseguente strappamento può portare gratificazione, piacere o un senso di sollievo dalla tensione. Alcuni soggetti con tricotillomania riferiscono una sensazione di formicolio o di prurito a livello del cuoio
capelluto che è alleviata solo strappando i capelli.
Solitamente lo strappamento non è accompagnato da dolore.
I capelli o i peli non vengono strappati a caso, ma sono scelti sulla base di caratteristiche visive o tattili, come ad esempio il colore o la trama. Infatti l’azione di estirpamento è spesso preceduta da rituali volti a ispezionare il capello o il pelo: la persona può toccare il capello/pelo, attorcigliarlo alle dita o ispezionarlo visivamente.
A volte il comportamento può essere attuato in modo consapevole ma, il più delle volte, viene emesso in modo del tutto automatico (ad esempio durante lo svolgimento di attività noiose o ripetitive, come studiare, leggere o parlare al telefono). Nella maggior parte delle persone si verifica la combinazione di entrambe le modalità.
Le persone con tricotillomania tentano ripetutamente di ridurre o evitare di strapparsi peli o capelli a causa del notevole disagio e imbarazzo associato al comportamento stesso e all’effetto estetico che ne risulta. La vita dei soggetti affetti da questo disturbo è significativamente compromessa a livello lavorativo, scolastico o sociale. Frequentemente, infatti, queste persone evitano di recarsi a
scuola, a lavoro o in luoghi pubblici per nascondere agli occhi degli altri i danni causati dal comportamento di estirpamento.
La tricotillomania può causare danni irreversibili sulla crescita e sulla quantità dei capelli, escoriazioni, dermatiti o infezioni a livello delle zone coinvolte. Inoltre, nelle persone che masticano e deglutiscono i capelli/peli rimossi (tricofagia) possono verificarsi ostruzioni intestinali o dello stomaco.
Nella popolazione generale il disturbo sembra colpire l’1-2% di adulti e adolescenti. Esordisce solitamente con la pubertà; si osserva più frequentemente nelle femmine rispetto ai maschi, con un rapporto di circa 10:1, ed è spesso associato a condizioni di considerevole stress.
Può essere presente anche nei bambini piccoli e solitamente tende a scomparire durante le prime fasi dello sviluppo.
La terapia che risulta maggiormente efficace per la tricotillomania è quella di tipo cognitivo comportamentale. Il trattamento prevede la gestione dello strappamento e l’apprendimento di comportamenti alternativi più adattivi. Gli interventi più diffusi ed efficaci sono l’Habit Reversal Training e gli interventi di controllo dello stimolo, utilizzati con successo per la gestione dei
comportamenti di strappo, e le tecniche cognitive di identificazione dei pensieri disfunzionali. Con la terapia, la persona impara a individuare gli eventi e i pensieri automatici scatenanti il comportamento e a utilizzare condotte alternative per fronteggiare in modo più adeguato la situazione.